PALERMO. Venerdì 3 marzo si è svolto un incontro in aula magna, guidato da due meravigliose madri dalla forza inaudita, alle quali sono state strappate il dono più prezioso della vita: le loro figlie.
Vi raccontiamo la storia di Giordana, una ragazza di 16 anni solare e piena di vita. Com’è normale durante l’adolescenza, si è abbandonata al sentimento più bello che possa esistere, l’amore; non avrebbe mai immaginato però che sarebbe stato proprio il medesimo a strapparle l’ultimo respiro. Aveva incontrato un ragazzo 3 anni più grande di lei, conosciuto già dalla famiglia perché era un compagno di classe della sorella maggiore, e i due cominciarono una storia d’amore in cui la felicità era protagonista e si poteva toccare il cielo con un dito. Col passare del tempo accadde ciò che una donna non dovrebbe mai pensato di subire da parte di un uomo: il suo partner cominciò negandole la libertà, soprattutto di vestirsi in un determinato modo, e continuò poi a essere violento, verbalmente e fisicamente. La giovane pertanto iniziò ad avere degli atteggiamenti considerati strani dalla famiglia, come l’ansia costante di rispondere al telefono. Avvenne qualcosa di inaspettato però: Giordana rimase incinta ed il puro istinto materno la spinse, insieme alle riflessioni della famiglia, a denunciare colui che aveva accanto e porre fine a quest’incubo. Arrivò il giorno del processo e proprio in quelle ore la vita di Giordana è stata spezzata da 48 coltellate lanciate dalla mano di colui che aveva giurato di amarla. Quest’inferno è durato 3 anni, la bellissima e solare Giordana ci ha lasciati a soli 20 anni e li avrà per sempre.
Parliamo adesso della storia della signora Giovanna Zizzo madre di 4 figli ed in particolare della piccola Laura, una dolce anima di soli 14 anni uccisa da chi viene considerato il primo uomo di ogni ragazza, suo padre. La signora Giovanna ha condiviso 25 anni insieme a quest’uomo, hanno vissuto una relazione felice ma qualcosa cambiò una volta sposati. Lei ha sempre amato lavorare, ha iniziato a chiedersi però se proprio per la sua poca presenza a casa stesse trascurando suo marito. La loro è sempre stata una relazione senza segreti, un giorno vide il computer di suo marito acceso con una pagina Facebook aperta e fu in quel momento che scoprì il tradimento. I figli notarono il malessere della madre, e fu proprio Laura a dirle che avrebbe dovuto pensare alla sua felicità e lasciare il padre se fosse stato necessario, la piccola sarebbe stata felice ugualmente. Un giorno però accadde l’inverosimile, la signora Giovanna tornò a casa da lavoro e trovò sua figlia Laura in un lago di sangue, uccisa dalla furia delle coltellate del padre. Da quella furia non riuscì a scappare la figlia maggiore, colpita da diverse coltellate ma che grazie all’aiuto dei fratelli è riuscita a sopravvivere.
La forza di queste due madri nell’andare avanti, di ricominciare è da ammirare, sono un esempio per ogni donna.
A tutte le lettrici, alle ragazze, alle giovani donne, alle madri, diciamo anche noi che non è mai troppo tardi per cambiare vita, per fare la scelta giusta. Chi riga il vostro vostro con lacrime di dolore, chi lo marchia di ematomi e non di baci, chi vi alza un solo dito per non farvi una carezza, quello non è amore.
Ogni donna è completa da sé e non necessita un uomo per definirsi tale. Abbiate sempre la forza di denunciare perché non siete l’oggetto di nessuno, siate forti e ricordatevi che in qualunque circostanza non siete e mai sarete sole.
Desirée Fortunato e Margot Cannella V TA,
Istituto Ferrara di Palermo