PALERMO. Come ben sappiamo, uno dei tanti rimedi al benessere della nostra mente, oltre allo sport, alle camminate in mezzo alla natura, al mangiar sano e così via, è la lettura di un buon libro.
Benefici maggiori e considerevoli si avranno sulla nostra Psiche se i libri vengono letti in una comunità di lettori, dove si riflette, nascono idee che tendono verso una crescita di valori umani. A Palermo esiste un luogo particolare, la Biblioteca “Il Fiore del deserto”, dove si cura prioritariamente il benessere della psiche mediante i libri e altre attività che coinvolgono il corpo e la mente.
La Biblioteca “Il fiore del Deserto” si trova al Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale, modulo 4, dell’Asp (azienda sanitaria provinciale) di Palermo. I Centri diurni sono delle “strutture intermedie” che curano e cercano di creare ponti tra chi si trova a vivere un disagio psichico e la società civile.

La fondatrice di questo progetto di “Biblioteca di Quartiere” è la dottoressa Rosaria Capillo, che ha desiderato fortemente combattere il pregiudizio verso la malattia mentale e ha voluto favorire nella comunità di Palermo una cultura di inclusione: accogliere, proteggere e curare chi soffre, chi lotta contro dei mostri invisibili e non lasciarli ai margini della società.
All’interno della biblioteca sono nati gruppi di narrazione dove ogni settimana viene proposta la lettura a voce alta di un testo letterario, proprio come nutrimento per la mente. I romanzi, le poesie, le novelle offrono modalità di riflessione, lavoro del pensiero e delle emozioni della persona. A partire dal testo letterario ci si racconta, ci si confronta e si cresce. Il malessere viene curato e viene dato valore alla persona perché ha delle risorse da offrire alla società civile.
Infatti, alcuni pazienti supportati da operatori sono diventati bibliotecari seguendo corsi di formazione per la catalogazione dei libri. La biblioteca “Il fiore del deserto” si chiama così perché proprio come quel fiore, la persona resiste, vive in una condizione ostile, spesso attanagliata dallo stigma sociale. C’è quella possibilità di attenuare il pregiudizio verso chi vive una sofferenza psichica perché ogni persona è un grande valore a prescindere dalla sua malattia. La follia riguarda tutti, nessuno escluso.
La biblioteca si trova in via dei Cantieri, 4 tra gli ambiti dei Cantieri Navali, del Porto, del Mercato Ortofrutticolo e della Fiera del Mediterraneo.
Domenica Ancona