PALERMO. Favorire un maggiore ascolto e confronto tra giovani e adulti. È stato il messaggio principale di “Accettiamoci – è ok non essere ok”, il festival sul benessere psicologico e salute mentale, avvenuto sabato scorso, presso l’Ecomuseo Mare Memoria Viva.
La manifestazione è stata ideata dai giovani della 4^ L del liceo Regina Margherita che hanno scelto il tema della salute mentale, dell’accettazione di se stessi, dei rapporti affettivi e del bisogno di sentirsi compresi e amati.
Durante l’evento si è svolto il talk con il filosofo Luciano Sesta e lo psicologo Francesco Golia che hanno risposto ad alcune domande che i giovani avevano inviato in anonimato. Inoltre, al festival ci sono stati gli spettacoli di Stand-up Comedy, i laboratori con la designer Alessandra Rigano e con la legatoria Menabò, i concerti di Vitto Wilson, Etnicko, Tuccyo e SoloSem e allestimenti visuali, artistici e performance di musica live.
L’iniziativa è avvenuta con la facilitazione di Roberto Boccaccino e Sheila Melosu dell’associazione Mare Memoria Viva che gestisce l’Ecomuseo.
Il festival si inserisce all’interno dell’azione Crew di Traiettorie Urbane, progetto sulla promozione della crescita sociale e del benessere educativo dei giovani con il sostegno di Fondazione EOS e dell’impresa sociale Con i Bambini.
“Abbiamo scelto questo tema perché accomuna tantissimi giovani – ha detto Francesco Gerlando studente della 4L – che vogliono esprimere liberamente le proprie insicurezze, paure ed emozioni senza essere giudicati”. “Dobbiamo accettarci così come siamo, fin da subito – ha continuato Roberto Chimento della 4L -. Oggi la salute mentale e il ben-essere della persona riguarda il nostro stile di vita generale carico di tante emozioni positive e negative. Agli adulti chiediamo di ascoltare e non ignorare chi vuole avere dei consigli da alcuni esperti; questo non è un segnale di pazzia o depressione ma semplicemente di bisogno di conoscere meglio se stessi”. “Non esiste la perfezione e dovremmo iniziare ad accettare tutti i nostri difetti nonostante la società spesso ci crea modelli di perfezione che non aiutano – ha aggiunto Simona Azzarello sempre della 4L -. Dovremmo, invece, accettare la diversità e distinguerci perchè più siamo diversi più siamo speciali”. “Vogliamo trasmettere agli altri – ha proseguito pure Irene De Giorgi – ciò che noi adolescenti non riusciamo a dire ad alta voce. Il festival è un modo di esprimere ciò che ci teniamo dentro”. “Nelle famiglie, bisogna mettersi di più nei panni dell’altro – ha infine aggiunto Marika Basile -. Questo vale per noi giovani ma anche per gli adulti. Dovrebbe, sicuramente, esserci maggiore ascolto. È normale potere chiedere aiuto. Deve esserci pure una maggiore comunicazione diretta e indiretta”. “È stato bello – ha detto Roberto Boccaccino, il tutor del progetto – che i giovani abbiano scelto in autonomia questo tema complesso che può considerarsi una vera e propria sfida nei confronti degli adulti. Quello che emerge è, certamente, il loro desiderio forte di parlare e di essere ascoltati”.
Traiettorie Urbane è stato ideato da CLAC ETS, Associazione Mare Memoria Viva e Fondazione EOS Edison Orizzonte Sociale. Realizzato in partnership con Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Cantieri Culturali alla Zisa ETS, Comunità di Danisinni ETS, Booq, SEND, Handala, U’Game, Edi Onlus, Cpia Palermo 1 – Nelson Mandela, IC Antonio Ugo, Maghweb e Ufficio del Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Palermo.