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domenica, 6 Luglio 2025
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La “Biblioteca vivente” di Hryo, le persone si fanno libri e si raccontano

Ritorna l'iniziativa dell'organizzazione palermitana: permette a "libri" in carne e ossa di incontrare i propri lettori e di raccontarsi

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Abbattere i pregiudizi e gli stereotipi attraverso l’ascolto attivo delle storie di vita dei soggetti coinvolti che diventano “libri” da vivere in termini emotivi. Ecco il progetto della “biblioteca vivente”, promosso dall’organizzazione palermitana HRYO, che torna in attività. Ieri l’appuntamento nella sede di Palermo, al quale ha partecipato anche l’attivista Giovanni Cupidi.
Quando si parla comunemente di libri siamo abituati a sfogliarli in formato cartaceo o in formato digitale eppure esistono libri umani, in carne e ossa, che raccontano le tante storie di vita che veicolano una molteplicità di emozioni ai lettori fruitori di tali libri.

Si chiama biblioteca vivente proprio perché è come se fosse una vera biblioteca ma ha una particolarità: avere delle persone al posto dei libri, persone in carne e ossa che raccontano la propria storia di vita spesso segnata da discriminazioni – riferisce Giorgia Spina, project manager di HRYO –. L’ispirazione a base della biblioteca vivente è il fatto che spesso ci sono dei pregiudizi e stereotipi su persone con le quali normalmente non si interagisce e non si ha la possibilità di confrontarsi e quindi conseguentemente sono oggetto di stereotipo“.

L’obiettivo indicato dall’organizzazione è quello di “favorire la conoscenza e l’interazione tra le persone in modo da abbattere gli stereotipi”. “La biblioteca vivente – spiega Spina – funziona come una vera e propria conversazione tra due persone con due parti, da un lato la persona che parla è il libro e il lettore che invece è la persona che ascolta il quale può interagire nella conversazione”. La mission è quella di “stimolare la partecipazione attiva dei lettori che possono chiarire dei dubbi, fare delle domande, un vero e proprio scambio che può far imparare tanto dalle storie degli altri in una prospettiva di alterità e reciprocità”.

Il ritorno della Biblioteca vivente

Dietro a una iniziativa di tale portata vi è un grande impegno attivo dello staff HRYO, dal contatto con i partner del proprio network alla creazione di un punto di accoglienza con tanto di catalogo dei “libri”. Tutto viene curato nei minimi dettagli per garantire il pieno successo dell’iniziativa: “Nella fase iniziale, quando cerchiamo i libri viventi, contattiamo le associazioni del nostro network che lavorano con determinati gruppi target. Quindi si affrontano tematiche riguardanti ad esempio la migrazione, le disabilità, e persone che appartengono a diverse categorie – riferisce Spina –. Cerchiamo di coinvolgere più persone possibili e ognuno di essa racconta il proprio vissuto e può toccare più tematiche in un solo libro – prosegue Spina –. Le conversazioni possono durare dai venti minuti a un massimo di trenta, perché, una volta giunti ai venti, si chiederà a entrambi se hanno voglia di continuare per altri dieci. Ma la conversazione potrebbe durare anche meno del tempo standard dei venti – ricorda Spina –. Abbiamo anche un punto di accoglienza dove ci sono dei bibliotecari che guidano i lettori nella scelta dei libri perché vi sarà un catalogo dove presenteremo i titoli e le descrizioni dei libri dando la possibilità ai lettori di poter scegliere tre titoli previa disponibilità degli stessi”.

I prossimi appuntamenti

Soddisfatti gli organizzatori dell’iniziativa che hanno registrato una partecipazione di 25 persone alla biblioteca vivente: “L’iniziativa è andata molto bene, i partecipanti sono stati circa 25. Sia i libri che i lettori sono stati soddisfatti e alcuni ‘libri’ hanno detto di voler ripetere l’esperienza  – riferisce Spina –. Siamo in attesa di leggere le schede finali di valutazione dove chiediamo ai lettori se vorranno diventare essi stessi dei libri o partecipare alle prossime edizioni. Ma ci reputiamo più che soddisfatti”. HRYO non si fermerà soltanto a questa singola edizione della biblioteca vivente ma valuterà, situazione pandemica permettendo, altre edizioni nell’arco dell’anno: “Sicuramente sono previste altre iniziative della biblioteca vivente – conclude la project manager dell’organizzazione –. Di solito le organizziamo in occasione di altri eventi come Una Marina di Libri che sarà a settembre. Comunque prevediamo di organizzarne almeno due l’anno e siamo certi che ci sarà certamente un altro evento”.

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