PALERMO. Una frase che sentiamo dire spesso è che “sentirsi utili fa bene” ed è la stessa che riscopriamo nelle testimonianze dei due volontari della città di Monreale. Piero e Luca sono un esempio di riscatto sociale. Due vissuti diversi, ognuno con la propria storia, ma una cosa li accomuna: la voglia di spendersi per la comunità.
Paletta, rastrello, guanti e via. Così inizia spesso la loro giornata, all’insegna di opere di volontariato nel comune di Monreale. Un comportamento pro sociale che a loro restituisce benessere e alla città decoro. Il volontariato, infatti, è una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. Piero, 45 anni, è padre di quattro ragazze ed è anche uno dei più appassionati e attivi volontari del luogo. Un problema di salute lo ha reso non del tutto agile, per questo motivo non ha più potuto svolgere il mestiere di muratore, ma ciò non lo ha mai fermato. Anzi, da anni ormai, è in prima linea in maniera assidua nel mondo del volontariato e i suoi interventi sono continuati anche dopo l’arrivo del reddito di cittadinanza.
Dalla manutenzione di ville e giardini alla pulizia delle strade e degli spazi verdi delle scuole, ogni giorno c’è sempre qualcosa da fare per contribuire alla valorizzazione dei luoghi. “Mi spendo nel sociale per fare il bene della mia città – dice Piero -. Dopo l’asportazione del tumore alla testa ho avuto una disfunzione al lato sinistro del corpo. Così ho perso il lavoro. Per impegnare il mio tempo ho creato delle pagine Facebook per la segnalazione di problemi e disservizi nel territorio. Questo mi ha portato spesso a scendere in campo in prima persona. Sono diversi gli interventi che ho svolto in questi anni”.
A fianco dello storico e tenace volontario, da qualche tempo c’è Luca, un giovane disabile di 24 anni che si è rimboccato le maniche ed è sceso in strada con l’obiettivo di prendersi cura dei beni comuni. Luca è una persona semplice, genuina e con tanta voglia di fare. E insieme a Piero si occupano del decoro urbano ma da soli non riescono a seguire tutto. E le cose da fare sono tante, per questo i due volontari hanno lanciato un appello con la speranza che qualche altra persona si possa unire a loro.
“I due ragazzi fanno comprendere quanto amore è possibile dedicare al territorio in cui si vive – commenta il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono – e questo deve servire a tanti come esempio, perché soltanto attraverso il contributo di tutti è possibile rendere il posto in cui si abita un luogo da vivere. Un comportamento da trasferire anche alle generazioni future, tentare di far comprendere che soltanto se riusciamo a salvaguardare il territorio oggi avremo l’opportunità di viverlo domani nel migliore dei modi. Piero e Luca sono un esempio tangibile e a loro va il ringraziamento dell’amministrazione. Confidiamo – conclude – che tanti possano prenderli come esempio in modo da fornire quel contributo di cui parlavo”.
È vero il bene pubblico è di tutti ma forse è meglio pensare che il bene comune è nostro. Un passaggio sottile, ma molto importante per coinvolgere la comunità ad agire nel rispetto dei luoghi pubblici.