Dalle pagine del libro di Maria Laura Crescimanno dal titolo “Sulle rotte di Sebastiano” emerge il Mediterranto secondo Tusa: un mare di itinerari commerciali. Così la giornalista palermitana, esperta di turismo e ambiente, lo presenta nel volume pubblicato dall’editore Angelo Mazzotta, che lo ha già inserito nel suo catalogo online. Un viaggio nella storia antica della Sicilia corredato da immagini odierne, che parte dalla provincia di Trapani, tocca le isole minori, spesso aree protette, e giunge fino alla costa siracusana. Il libro è corredato dagli acquarelli di Maria Francesca Starrabba, che ha curato le illustrazioni di copertina con la raffigurazione della Battaglia delle Egadi. La quarta è dedicata al sito sub di Cala Minnola di Levanzo. Un saggio, tra turismo e scoperta del territorio, in questo caso dei fondali del mare, che apre nuove strade da esplorare. Testo che potrebbe essere primo passo per un documentario che parta dai luoghi cari all’archeologo ed ex Sorpintendente del mare, in collaborazione con la scuola di cinematrografia della Regione Siciliana.
Un viaggio tra le scoperte di Sebastiano Tusa

Chi era Sebastiano Tusa
“Un uomo di profonda cultura, ma anche un raffinato comunicatore”. Così Maria Laura Crescimanno ricorda Tusa. “Geniale la sua intuizione di utilizzare le più avanzate tecnologie per la tutela e per la ricerca dei reperti e dei relitti”. Lo considera “un punto di riferimento per chi si occupa di mare e di Mediterraneo”. “Una guida per la Sicilia e per i suoi beni culturali che sarà molto difficile sostituire. Tusa capì che in tutto il Mediterraneo abbiamo un patrimonio unico, costituito da itinerari fondamentali da un punto di vista strategico”. Due, in particolare, i luoghi al centro del lavoro di Tusa. Da una parte, il museo con la nave di Marausa, a Marsala. Parco archeologico che aveva messo a rete per offrire la visita alla nave punica e all’antica Lilibeo, con le sue ville e mosaici, dall’epoca ellenica a quella Roma. Dall’altra parte, la via dello zolfo che nasce dagli scavi fatti ad Agrigento attorno a uno scoglio cui Tusa aveva pensato di dedicare un itinerario. In modo che dalla terra si giungesse al mare per fruire di un antico relitto adesso perfettamente localizzato.
Nel libro il Mediterraneo secondo l’ex Soprintendente del mare
“Tusa definisce il Mediterraneo dal punto di vista storico, archeologico, commerciale”, segnala Crescimanno. Molta della sua ricerca subacquea porta a “far rivedere un Mediterraneo di strade commerciali sulla rotta che fu importantissima e trafficatissima: da Cartagine, con base nello spigolo della Sicilia Occidentale, fino a Roma”. La giornalista ricorda inoltre che “Tusa diceva sempre che durante le guerre l’economia non si ferma”. “Anzi, con le truppe i movimenti aumentano. E vanno supportati con commercio, cibo e denaro. Quindi, le rotte del Mediterraneo che Tusa stava scrivendo, a partire dai relitti scoperti con lo scrupolo dell’archeologo e con il supporto delle nuove tecnologie, hanno aperto un nuovo filone di studi: quello delle rotte commerciali di tutto il Mediterraneo. Dal trasporto dell’olio a quello del vino. Studiò anche tutta la vita che si svolgeva sulle navi”. “Sulle Rotte di Sebastiano” è distribuito nelle principali librerie siciliane, a Palermo, nel Punto Mondadori di via Villareale e nella Libreria del Mare, alla Cala.







