PALERMO. Attenzione al mondo educativo scolastico tramite degli interventi progettuali volti all’accessibilità ai percorsi formativi tramite iniziative di mentoring e di educazione inclusiva. È con questa visione, che caratterizza da anni la sua storia, che il Cesie sta promuovendo attraverso il progetto Feinamc una serie di attività rivolte ai neoarrivati da paesi terzi. Il Cesie crea, infatti, dei percorsi educativi e didattici che rispondono ai bisogni della comunità scolastica, sostenendo l’accesso all’educazione di qualità per tutti e tutte. In particolare, negli ultimi anni stiamo portando avanti delle iniziative che intendono supportare il processo di mentoring e di educazione inclusiva.
Il progetto FEINAMC nasce con l’intento di replicare e adattare al territorio palermitano delle cosiddette “buone pratiche” sviluppate in altri territori e contesti – veri e propri strumenti di supporto alla didattica che hanno avuto successo nel facilitare l’inserimento di studentesse e studenti neo-arrivati.
Allo stesso modo, il progetto 3STEPS intende fornire a persone immigrate e richiedenti asilo la possibilità di inserirsi nel sistema di istruzione e formazione del Paese di accoglienza fornendo loro competenze essenziali, nonché una solida base per i loro traguardi personali, sempre partendo da metodologie di successo precedentemente applicate, ovvero ‘Basic Education Classes’ e ‘Tandem Now’ (quest’ultima selezionata nel 2017 dalla Commissione europea come ‘risorsa stimolante’ al contrasto dell’abbandono degli studi).
Le attività e le finalità del progetto FEINAMC
FEINAMC (Foster Educational Inclusion of Newly Arrived Migrant Children) è un progetto europeo coordinato da Intered (Spagna) con la partnership di Kmop (Grecia), Cesie (Italia), Cardet (Cipro) e Südwind (Austria) finanziati da Erasmus+ che si focalizza sulla diffusione e sull’approfondimento delle buone pratiche finalizzate alla inclusione dei giovani migranti appena entrati nel sistema educativo formale di tali paesi e nel contesto Ue. È su questa linea che il Cesie si muove nel capoluogo siciliano con l’obiettivo di replicare e adattare al territorio palermitano le buone pratiche che sono state sviluppate in altri territori e contesti che rappresentano dei veri e propri strumenti di supporto alla didattica che hanno riscontrato un ottimo risultato nel facilitare l’inserimento di studentesse e studenti neo-arrivati.
Ma cosa prevede nello specifico tale progetto? È una domanda che abbiamo posto alla referente del progetto che ha riferito un ampio raggio di iniziative che mirano al raggiungimento degli obiettivi: “Vi è un programma di mentoring, ovvero una metodologia peer to peer, nella quale studentesse e studenti con background migratorio di prima, seconda o terza generazione accompagnano i neoarrivati nel loro processo di familiarizzazione e inclusione nella nuova scuola – riferisce Francesca Barbino, project manager del Cesie –. Il mentoring è stato attivato all’inizio di questo anno scolastico in tre scuole di Palermo, rispettivamente l’I.T. Volta, ENDOFAP e l’Istituto Einaudi-Pareto. Prossimamente anche in una scuola di Bologna. Consiste nella creazione di coppie di studentesse e studenti che hanno ricoperto ruoli di mentor e di mentee che per tutto l’anno si supportano a vicenda nelle sfide quotidiane, scolastiche ed extra-scolastiche”.
Non solo mentoring, ma anche strumenti specifici di valutazione dell’apprendimento pregresso. Anche questo dimostra, da un lato, il grande lavoro dello staff del Cesie e delle realtà coinvolte nel raggiungere gli obiettivi centrali del progetto, dall’altro l’impegno nel facilitare i fruitori e le fruitrici del vasto programma delle attività: “Lo strumento di valutazione dell’apprendimento pregresso – riferisce Barbino – è uno strumento pratico che i docenti possono utilizzare con studenti e studentesse appena arrivati che non hanno ancora acquisito competenze linguistiche approfondite. L’obiettivo è quello di permettere una interazione efficace tra docenti e studenti per valutare, in maniera ludica e senza l’uso della lingua veicolare, le competenze precedentemente acquisite dagli studenti. Alcuni esempi sono dati dalle schede e test a forte impatto impatto visivo e grafico con il fine di testare il ragionamento logico, le competenze informatiche e materie quali matematica, geografia, eccetera“.
Il ruolo delle scuole nel progetto
Il ruolo dei docenti è stato fondamentale nella scelta dei partecipanti al progetto Feinamc: “I partecipanti sono stati individutati e informati dai loro docenti referenti, poi formati sulle specificità del percorso di mentoring e anche su competenze e dialogo interculturale – ricorda Barbino –. Per tutto il resto dell’anno scolastico, si susseguiranno altri scambi, non solo tra le coppie create ma anche tra le diverse scuole. In primavera, infatti, verrà organizzato un incontro internazionale con le altre scuole europee che parteciperanno al programma in Spagna, Austria, Cipro e Grecia”. La città di Palermo e la sua multiculturalità rappresentano un forte punto di forza nelle attività di networking nazionale ed internazionale in termini di scambio di pratiche formative nei contesti progettuali: “Palermo accoglie con entusiasmo tali proposte e lo si evince anche dagli stessi studenti e studentesse partecipanti che vogliono essere parte attiva di un cambiamento positivo in un forte contesto multiculturale – aggiunge la project manager del Cesie –. Altrettanto importante è condividere le esperienze del capoluogo siciliano a livello nazionale e internazionale e portare le iniziative qui sviluppate in altre città a paesi. Spesso, pur lavorando in contesti multiculturali, gli insegnanti che incontriamo non hanno mai avuto la possibilità di formarsi o approfondire i temi trattati, motivo per cui le scuole accolgono di buon grado le attività proposte”.
La pandemia e i suoi postumi nell’organizzazione logistica delle attività
La pandemia ha stravolto gli assetti formativi, soprattutto tra i soggetti più vulnerabili in termini di status socioeconomico a causa dei limiti all’accesso alla rete (digital divide). Il Cesie con il proprio staff ha messo a disposizione il proprio know how per aiutare queste persone e il mondo scolastico così come nella implementazione di attività che si basano sulla creatività e flessibilità per rimodellare quello che era previsto: “Il contesto pandemico ha sicuramente avuto un forte impatto sul nostro lavoro: in generale, problemi come l’esclusione sociale e l’abbandono scolastico si sono acuiti, specialmente all’interno delle categorie più svantaggiate e vulnerabili. In particolare, l’inclusione di studentesse e studenti migranti nelle scuole è stata messa a dura prova dall’incertezza nella quale la scuola ha vissuto nell’ultimo periodo – dichiara Barbino -. Tra le problematiche economiche, sociali e scolastiche evidenziate si segnala anche la difficoltà di accesso alla didattica a distanza per studentesse e studenti, sia per mancanza di dispositivi elettronici sia di rete, lasciando fuori molte dalle occasioni di interazione digitale e di apprendimento fondamentali per il loro percorso formativo in questo contesto. E’ stato ancora più urgente supportare le scuole fornendo strumenti e metodi pratici per venire incontro alle esigenze di studenti e studentesse migranti e non. Rispetto alle attività previste, abbiamo fatto prova di creatività e flessibilità per rimodellare quanto previsto. Pur con questi ostacoli non ci siamo fermate e molte delle attività sia con docenti che con studenti sono state realizzate, seppure online, con successo. Alle volte, questi cambiamenti logistici ci hanno permesso di oltrepassare i confini palermitani, realizzando formazioni e laboratori online con partecipanti da tutta Italia”.
Le progettualità future
Il Cesie proseguirà le proprie attività formative strutturate ad hoc per il settore scolastico: “Oltre alle attività specifiche che riguardano la formazione e l’accompagnamento di ragazzi e ragazze migranti, organizziamo periodicamente formazioni e incontri informativi per discutere sulla tematica, scambiare buone pratiche e presentare risorse sviluppate – riferisce Barbino –. Ci rivolgiamo principalmente alle scuola, quindi ai docenti ai dirigenti scolastici ma anche ai decisori politici locali e nazionali e operatori di comunità in una ottica di scambio e orientamento verso politiche sempre più inclusive”. Per saperne di più sul progetto Feinamc si può cliccare qui https://feinamc.eu/ o scrivere a info@cesie.org o francesca.barbino@cesie.org.