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sabato, 22 Marzo 2025
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Coperte solidali a uncinetto per le persone senza dimora

In vista dell'inverno, l'iniziativa della sartoria sociale Al Revés all'interno del laboratorio del progetto "Il filo della reciprocità" a cui hanno partecipato anche alcuni ospiti dei Poli diurni e notturni del progetto DimOra!

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Sono colorate e realizzate ad uncinetto, quadrato per quadrato, da diverse persone. Parliamo delle coperte solidali. Ad organizzare l’iniziativa è stata la sartoria sociale Al Revés all’interno del laboratorio del progetto “Il filo della reciprocità” a cui hanno partecipato anche alcuni ospiti dei Poli diurni e notturni del progetto DimOra!. Le coperte sono state donate alle persone senzadimora che, purtroppo, vivono e dormono in strada.

La coperta che riscalda il corpo è un segno di solidarietà che vuole dare conforto con un sostegno concreto a coloro che a Palermo vivono il dramma della forte emarginazione sociale.

“Abbiamo lavorato alla manifattura di alcune coperte artigianali – racconta la volontaria Caterina Chinnici, oggi in pensione dopo 33 anni di lavoro in banca – realizzate con la lana regalata da diversi donatori. Al laboratorio hanno partecipato diverse persone con fragilità sociali che hanno imparato a cucire all’uncinetto. L’ambiente che si è creato è stato molto bello perchè c’è stata molta inclusione sociale arricchita da attenzioni reciproche. In particolare, ognuno di loro ha realizzato un quadrato colorato di lana che poi ho assemblato realizzando le coperte. Queste, poi, sono state personalizzate apponendo la targhetta della sartoria sociale e i nomi di coloro che l’hanno realizzata. Ne abbiamo realizzate 5; alcune le doneremo alle circoscrizioni territoriali della città. L’intenzione è, soprattutto, quella che possano arrivare alle persone senza dimora”.

“Nel progetto mi sono occupata di favorire, come facilitatrice, la partecipazione delle diverse persone – continua Roberta Autolitano, assistente sociale della sartoria Al Reves – perchè non è facile trovarsi in un contesto nuovo con persone che non si conoscono. Cerchiamo, inoltre, di fare valorizzare le relazioni tra gli ospiti dei tre poli diurni. E’ bello e molto significativo che ogni coperta sia fatta da tanti quadrati colorati cuciti da tante persone diverse. In ogni coperta abbiamo pure inserito un piccolo messaggio di positività che speriamo arrivi alla persona senzadimora. Il progetto è frutto di un accordo preso con i tre poli diurni e notturni per i senzadimora: Centro San Carlo, Casa San Francesco e Polo Martin Luther King”.

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