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venerdì, 16 Maggio 2025
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Il “taxi rosa” a Palermo: l’idea di RUM per la sicurezza delle ragazze

La proposta della Rete Universitaria Mediterranea al Comune di Palermo per prevenire episodi di violenza sulle donne

Giorgio Pace
Giorgio Pace
Studente della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, impegnato nel sociale. È co-fondatore di "AmUnì", un'associazione che vuole supplire all'assenza di rapporto tra gli universitari e il mondo del sociale, attraverso l'organizzazione di seminari, convegni e iniziative di volontariato. Da settembre 2020 collabora con "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Tariffe agevolate e diritto di precedenza per le ragazze che facciano richiesta del servizio taxi nelle ore notturne: questo l’oggetto della richiesta che l’associazione studentesca “R.U.M. – Rete Universitaria Mediterranea” ha rivolto al Comune di Palermo.
La lettera, firmata dal Presidente dell’associazione Carmelo Di Pane e dal Coordinatore e Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari Giorgio Marretta, è stata fatta pervenire al sindaco, Roberto Lagalla, nei giorni scorsi.

«Zitta non ci sto»: una campagna per vivere il 25 novembre

La proposta si è inserita nell’ambito delle iniziative che l’associazione promosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. “Zitta non ci sto” è il nome della campagna portata avanti dall’associazione in questi giorni, che ha coinvolto i diversi dipartimenti di UniPa e il Polo distaccato di Caltanissetta. Tantissimi gli studenti che si sono avvicinati ai banchetti sparsi per l’Ateneo, ai quali era esposta la “piramide della cultura dello stupro”, che mostra graficamente come il femminicidio sia solo la punta di un iceberg, alla cui base stanno le battute sessiste “innocue” e “innocenti”, che però celano la concezione della donna come mero oggetto.

Il «taxi rosa»: risposta a necessità concrete

«Operando nel contesto universitario, in cui si formano le nuove generazioni dal punto di vista culturale e professionale, è doveroso che anche qui si combatta con determinazione l’anticultura del maschilismo – dichiara Di Pane -. Non possiamo non sentire fortissima responsabilità di renderci promotori di una vera e propria rivoluzione culturale, per contribuire al miglioramento di una società che non siamo più disposti ad accettare».
Una delle componenti più attive dell’associazione, che si è fatta per prima paladina della richiesta al Comune, è stata Martina Fontana, studentessa del quinto anno di Giurisprudenza: «Uno dei problemi più gravi per le ragazze a Palermo è proprio quello della sicurezza nelle strade. Questo problema poi si ripercuote, inevitabilmente, sulla libertà e sull’autonomia delle ragazze stesse che, banalmente, magari prima di dire sì a qualsiasi tipo di uscita devono calcolare se quel tratto di strada sia più o meno sicuro e se ci sia qualcuno con cui fare strada assieme al ritorno. Per delle ragazze che si spostano da sole i commenti, le battute, i fischi sono assicurati. L’idea del taxi rosa nasce proprio dalla consapevolezza di queste necessità».

La visita al centro antiviolenza: porto sicuro per le situazioni più gravi

L’associazione chiuderà il ciclo di eventi con una visita presso il centro antiviolenza “Le onde” di viale Campania, presso cui si recheranno gli studenti della facoltà di Giurisprudenza mercoledì 29 novembre. A guidare il gruppo sarà anche una studentessa dello stesso Corso di Studi, Marina Gubinelli: «Abbiamo ritenuto opportuno andare noi stesse nei luoghi in cui ogni giorno si combattono le forme più gravi di violenza di genere, per mostrare anche alle ragazze della nostra età un punto di riferimento per eventuali future malaugurate necessità».
Solo se si avvertirà sempre di più la necessità di una lotta trasversale alla violenza e a ciò che la precede la piaga del sessismo e di tutto ciò che comporta potrà essere sconfitta. È questo l’unico auspicio con cui una “giornata internazionale per l’eliminazione di…” può essere vissuta con un senso compiuto.

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