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lunedì, 16 Giugno 2025
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Le Vie dei Tesori, lo Spasimo di Sciacca rinasce con l’arte di Franco Accursio Gulino

In vetrina altri 12 luoghi, tra collezioni private, case d’artista, e l’ex chiostro del Carmine, oggi carcere, dove sarà possibile entrare per qualche ora

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
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SCIACCA. Una chiesa dimenticata, chiusa da 70 anni e un artista eclettico che ama le stratificazioni. Un’alchimia perfetta che ha dato vita a una mostra speciale allestita in occasione del festival Le Vie dei Tesori a Sciacca. Tutti i weekend, dal 2 al 17 ottobre, riapre infatti dopo svariati decenni la chiesa dello Spasimo, che fu sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento, e nel 1963 si trasformò in set per la scena del processo di “Sedotta e abbandonata”, di Pietro Germi.
Tanti giovani hanno portato via tonnellate di rifiuti e centimetri vischiosi di guano. Qui, nella chiesa dello Spasimo di Sciacca, Franco Accursio Gulino ha fatto nascere “Domus”, la sua personale curata da Laura Anello (presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori) e Anthony Bentivegna. “Gulino è entrato in simbiosi con lo spazio, evocandone la storia per immagini”, si legge in un post sulla pagina Facebook de Le Vie dei Tesori, che racconta dell’apertura straordinaria. “Buste, lettere quasi fossilizzate, dipinti con terre colorate, alcune tratte dalla sua casa di Agrigento: “Domus” non è nata facilmente, l’artista cercava da tempo un sito adatto alla sua ispirazione e con lo Spasimo si è creato un cortocircuito straordinario“. “Un’installazione per raccontare la perdita del senso dell’accoglienza”, spiega l’artista. Una personale che ricuce una ferita con la città. Una chiesa scomparsa dalla memoria della comunità, sul cui altare si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell’opera di Raffaello (oggi esposta al Prado di Madrid) del pittore palermitano Antonello Crescenzio.

Luoghi, esperienze e passeggiate a Sciacca

Insieme allo Spasimo, Sciacca si metterà in vetrina con altri 12 luoghi per Le Vie dei Tesori, al via da sabato 2 ottobre, tra collezioni private, case d’artista, e l’ex chiostro del Carmine, oggi carcere, dove sarà possibile entrare per qualche ora. Ci saranno i sorprendenti campanili e le torri con vista mozzafiato a corredo: dalla torre campanaria della chiesa di San Michele, per esempio, dove gustare i dolci delle monache, ai tetti della chiesa del Carmine dove si racconterà della beata Angela da Sciacca.
Poi, le tante esperienze e passeggiate, per mare e per terra, come la visita alle botteghe dei ceramisti e dei corallari, assistere al lavoro degli artigiani, salire su un’art-car o assistere al racconto degli “stazzunari”, lo “schiticchiu”, nel borgo antico o ancora andare a lezione di uncinetto. Percorsi fuori porta nelle necropoli e infine la pesca con le lampare: si potrà salire di notte sulle barche con i pescatori e lasciarsi portare dal mare. Qui il programma completo del Festival a Sciacca.

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