Il Mediterraneo vince il contest “New Technology for welfare lab“, concorso per gruppi di giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, promosso da Caritas Diocesana, dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro e dal Servizio di Pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Palermo, in collaborazione con il Progetto Policoro diocesano. La fase di preselezione del contest, lanciato in piena pandemia dai soggetti promotori all’inizio di dicembre 2020, ha inizialmente portato alla scelta di 5 proposte che hanno poi avuto accesso alla seconda fase di selezione. Ad aggiudicarsi il contest, finalizzato alla selezione di un’idea imprenditoriale giovanile ed innovativa da condurre alla sua reale concretizzazione nell’avvio di una nuova start up, è stato, dunque, il nostro progetto “Il Mediterraneo: un mare di buone notizie”: l’idea imprenditoriale prevede la creazione di una nuova testata giornalistica on line dedicata alla comunicazione sociale, attraverso l’impiego delle nuove tecnologie, la creazione di una rete di relazioni sul territorio, corsi di giornalismo e foto/video giornalismo e dinamiche di inclusione sociale.
Le qualità del progetto de “Il Mediterraneo”
I promotori sono quattro giovani con “grande professionalità, passione ed entusiasmo”, si legge nel comunicato della diocesi. Si tratta di Filippo Passantino, Lisa Sanfilippo, Giuseppe Madonia e Bandiougou Diawara, ragazzi e ragazze di Palermo e del Mali, con “rilevanti competenze nel campo del giornalismo, dell’informatica, della fotografia, del videomaking, del brand content management e content editing, della mediazione culturale e dell’innovazione sociale”. La nostra idea imprenditoriale è stata valutata per “la qualità della proposta, la capacità innovativa, la sostenibilità, la creazione di reti, le competenze del team, l’impatto sociale, la capacità di favorire l’occupazione, anche dei giovani appartenenti a categorie svantaggiate. Il contest, infatti, richiedeva, quale elemento caratterizzante della proposta, lo sviluppo di servizi e/o prodotti, innovativi sotto il profilo tecnologico e/o della comunicazione sociale, volti all’utilità collettiva del territorio. «Un segno di speranza in un tempo di grande difficoltà – dicono i rappresentanti della Caritas diocesana e degli uffici pastorali coinvolti – in grado di coniugare innovazione ed impatto sociale. Un’opportunità per i nostri giovani, nel desiderio di contenerne l’emigrazione motivata dalla ricerca di lavoro in altri contesti socio-economici».
Il premio che permetterà la realizzazione della start-up
Assieme a un premio economico di 12.000 euro (tramite i fondi dell’8 x Mille) per l’avvio della start-up, il gruppo si è aggiudicato un percorso formativo della durata di 100 ore, finalizzato all’acquisizione di competenze e conoscenze in ambito di creazione d’impresa ma anche un supporto legale e amministrativo durante l’incubazione della start-up e un tutoring durante il primo anno di attività. Il 2021 segnerà quindi la nascita di una nuova realtà che racconterà impegno sociale e volontariato a Palermo, disvelando le buone pratiche e le buone notizie che vengono dai quartieri di Palermo in cui il Terzo Settore opera quotidianamente. Saranno raccontate storie di impegno e di integrazione, verranno istruiti altri giovani al giornalismo digitale e all’utilizzo consapevole dei social network; senza tralasciare la fotografia e i video, strumenti fondamentali per gli storyteller digitali del nuovo millennio. Nel cassetto il sogno di un telegiornale a vocazione sociale e la formazione di futuri giornalisti iscritti all’albo. «Vi ringrazio veramente tanto, non ho parole», dice Bandiougou, arrivato dal Mali in Italia e molto attivo nel socialea Palermo: «Coltivo il sogno di creare un’azienda per dare lavoro ai giovani italiani disoccupati in modo da fare qualcosa per il Paese che mi ha accolto; intanto farò del mio meglio per realizzare il progetto proposto al contest». Nella squadra anche il giovane giornalista palermitano Filippo Passantino, con un consolidato bagaglio professionale, attualmente a Roma: «E’ molto importante per noi l’accompagnamento alla realizzazione di questo progetto, la nostra difficoltà era il sentirsi soli, il non avere aiuto per progredire da un punto di vista organizzativo e di collaborazioni: quando sei una start-up devi avere una somma per stabilire delle collaborazioni e una guida per poterla investire in maniera fruttifera. Ci rassicura sapere che saremo aiutati a investire queste risorse». Dalla prossima settimana inizierà il percorso di formazione per il gruppo vincitore.
Un supporto anche per lo sviluppo delle altre imprese che hanno partecipato al contest
Don Sergio Ciresi, vicedirettore della Caritas diocesana, don Giuseppe Calderone, direttore del Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, e Luisa Capitummino, direttrice dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, hanno comunicato anche che le altre realtà finaliste, apprezzate dal Comitato Tecnico Scientifico per la varietà e creatività delle varie proposte imprenditoriali pervenute per il contest, potranno usufruire di un servizio di accompagnamento attraverso lo sportello del Progetto Policoro dell’arcidiocesi per essere supportate nella realizzazione della loro idea imprenditoriale.