13.7 C
Palermo
lunedì, 12 Maggio 2025
HomeScuolaDispersione scolastica, un fenomeno che riguarda 23mila giovani in Sicilia

Dispersione scolastica, un fenomeno che riguarda 23mila giovani in Sicilia

I dati diffusi dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia indicano anche le cause che non hanno consentito a bambini e giovanissimi di frequentare la scuola, in parte o del tutto, durante l’anno scolastico 2022/2023

Consuelo Maria Valenza
Consuelo Maria Valenza
Insegnante, laureata in Filosofia e Scienze della formazione Primaria all'Università degli Studi di Palermo. Ha lavorato per dodici anni presso l'ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana. Collabora con diverse riviste e giornali. Cura la comunicazione e la pubblicità di attività commerciali e non. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24".
spot_img
spot_img

PALERMO. Per lo più sono bambini o giovanissimi che crescono in famiglie fragili: genitori separati, alcolisti o tossicodipendenti, violenti o sottoposti a procedimenti giudiziari. Altri, invece, sono bambini o giovanissimi che vivono gravi disagi socio-economici e culturali o ancora disagi psico-emotivi. Come dai dati diffusi dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia a seguito del monitoraggio a cui hanno partecipato il 100% dei plessi coinvolti, queste sono le cause, in egual misura e in tutte le province della regione, che non hanno consentito a bambini e giovanissimi di frequentare la scuola, in parte o del tutto, durante l’anno scolastico 2022/2023.

A volere dare i numeri, rispetto a tutta la popolazione scolastica, sono 1004  gli alunni della scuola primaria, 3145 gli studenti della scuola superiore di primo grado e 19170 quelli della scuola secondaria di secondo grado. In lieve calo rispetto all’anno scolastico precedente l’indice di dispersione scolastica per i due ordini di scuola superiore, resta invariato invece per la scuola primaria.

Ad uscire dai numeri, si parla, soprattutto, di migliaia di giovani che non frequentano più la scuola o un corso di formazione, di migliaia di giovani il cui profilo sociale pian piano sfuma per poi stare tutto nella facile etichetta di “Neet”. Secondo lo scorso rapporto Istat, quasi un terzo dei giovani isolani, compresi tra i 15 e i 29 anni,  non è inserito in alcun percorso sociale, sia esso professionale o formativo.

La scuola siciliana nei suoi singoli istituti, classe per classe, è in prima linea nella lotta al fenomeno della dispersione scolastica. Nei casi di abbandono scolastico, di evasione scolastica o di frequenza irregolare, prima della segnalazione al Comune e alla Procura per i minorenni, ad intervenire a fianco dell’istituzione scolastica sono gli operatori psicopedagogici territoriali (OPT), 49 in Sicilia, che fanno capo a 34 Osservatori di Area e che, intervengono nelle cosiddette “scuole bersaglio” con una frequenza settimanale programmando e organizzando interventi e verificando le azioni intraprese.

La procedura è uguale per tutti gli istituti a garanzia di una uniformità  di intervento. Dopo la segnalazione da parte della scuola sono proprio gli Operatori Psicopedagogici Territoriali, docenti con specifiche competenze, a raggiungere le famiglie, sollecitando il rientro del minore a scuola. Dai loro racconti sono molte le storie di periferia, di disagio sociale, economico, di disagio psichico; molte storie che puntellano la mappa di una Sicilia chiamata a migliorarsi per non perdere un terzo del suo futuro.

La vigilanza e il coordinamento delle procedure relative alla dispersione scolastica sono proprie dell’Ufficio Scolastico Regionale che, di concerto con l’Assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale, per contrastare un fenomeno che segna un triste primato dell’Isola rispetto alle altre regioni, ha sottoscritto una lettera di intenti che ha come scopo la collaborazione tra le istituzioni tutte che si occupano di istruzione e formazione. “Un significativo  strumento – ne parla così Giuseppe Pierro, direttore generale dell’USR Sicilia – per combattere il fenomeno della dispersione scolastica non può non coinvolgere i diversi attori del sistema”.

Per la prima volta sono coinvolti anche gli Enti di Formazione. “Emerge, infatti,  – così l’assessore Turano – che buona parte della dispersione si concentra nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado al secondo grado e, in particolare, alla formazione professionale”.

Ulteriormente, sempre l’Ufficio Scolastico Regiona le ha avviato incontri e consultazioni, oltre che con gli Osservatori, anche con le Procure presso i Tribunali per i minorenni e con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. L’obiettivo è quello di realizzare “uno strumento unico per tutte le scuole di ogni ordine  grado – si legge nel documento diffuso dall’USR – per rendere più efficace la tutela dei minori e ampliare la rete di collaborazione tra le istituzioni”.

L’obiettivo è quello di delineare una mappa della Sicilia che rappresenti tutti, nessuno escluso.

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img