PALERMO. Il Liceo Regina Margherita ha partecipato alla nona edizione dei “Classici in strada”, evento condotto da Preziosa Salatino e Patrizia Veneziano. Noi ragazzi che siamo stati “eletti” al progetto riteniamo che sia stata una incredibile esperienza che ci ha ripagato di tutto il duro travaglio. Abbiamo conosciuto persone straordinarie e si sono instaurati bellissimi rapporti e soprattutto abbiamo toccato con mano i vari modi che vi sono per fare teatro, tra i tanti quello di strada.
Inoltre è stato entusiasmante vedere come tradizione siciliana, grandi classici e teatro si siano sposati perfettamente tra di loro dando vita ad uno spettacolo quasi magico che rivela una radice comune a tutta l’umanità. È stata un’esperienza fuori dagli schemi, in quanto abbiamo dovuto superare la paura di avere un contatto diretto con l’asfalto e farlo diventare parte di noi stessi. Con il supporto delle nostre insegnanti, di teatro e danza, abbiamo esercitato sia l’espressione corporea che quella vocale.
Lo spettacolo parlava di come questi fiumi sotterranei si ribellino nel momento in cui l’uomo oltrepassa ogni limite con le sue attività che non rispettano l’ecosistema come l’Abusivismo, l’inquinamento dei fiumi e il loro interramento.
Per questo gli studenti del liceo Ragusa Kyhoara hanno realizzato delle cassette dove, all’interno di ognuna, venivano rappresentati i cambiamenti dei fiumi lungo il tempo e un telo lungo sei metri con riprodotti i 4 fiumi di palermo: Oreto, Kemonia, Papireto e Rigano. In questo telo è stata lasciata una striscia bianca così da poter coinvolgere il pubblico facendogli dipingere una parte del telo.
La nostra voce si è elevata il 28 maggio con lo scopo di sensibilizzare la città verso questo problema dato che riguarda ognuno di noi. Abbiamo invitato ad imparare dagli errori del passato ed a fare qualcosa nel proprio piccolo, così che le catastrofi non riaccadano più.
Il cuore del messaggio che ha fatto breccia sulle persone, è stato drammaticamente sussurrato dalla voce di un giovane ragazzo: come il fiume che prima di sfociare in mare si guarda indietro osservando tutto il tragitto che ha fatto e vincendo la paura di entrare nel mare così noi dobbiamo superare i nostri limiti, guardare indietro per non dimenticare e rompere il nostro carattere per far venire fuori quanto di più forte e meraviglioso c’è riposto dentro di noi; perché alla fine non si tratta di scomparire nel mare ma, di diventare mare.
Gli studenti del liceo Regina Margherita