PALERMO. I primi di ottobre prende il via ufficialmente il nuovo corso di Laurea in Scienze Gastronomiche con le lezioni di Economia dei prodotti enogastronomici che, finalizzate ad offrire gli strumenti per comprendere il funzionamento del sistema agroalimentare nazionale e internazionale in un’ottica settoriale e di filiera, saranno tenute dal coordinatore del corso Filippo Sgroi.
Gli studenti che, primissimi in Sicilia siederanno nelle aule di Facoltà, oltre Elementi di chimica generale ed organica, per meglio comprendere le varie proprietà e le variazioni molecolari degli alimenti, oltre Elementi di statistica per le scienze alimentari, potranno acquisire le conoscenze di base inerenti la storia dell’Antropologia dell’alimentazione, indagando lo stretto rapporto tra cibo e territorio, la sua identità. Saranno oggetto di studio anche gli Aspetti qualitativi dei frutti di piante arboree, per meglio conoscere sia gli elementi biologici fondamentali della maturazione e gli indici stabiliti per definirne i vari gradi sia le proprietà sensoriali e le caratteristiche organolettiche, ma anche le vari fasi della filiera che da sempre porta sulla nostra tavola i prodotti della terra.
Anche i Metodi di coltivazione e qualità delle produzione erbacee e Piante nella Gastronomia forniranno le conoscenze di base sulla sistematica e sulla tassonomia dei vegetali e la comprensione dei meccanismi e delle tecniche di gestione dei processi produttivi e trarre quei giudizi più consapevoli riguardanti la qualità, la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle produzioni primarie.
La Zootecnia e tracciabilità genetica delle produzioni animali fornirà, infine, in questo primo anno le conoscenze ed i presupposti tecnico-scientifici di genetica molecolare alla base delle moderne metodiche di tracciabilità dei prodotti animali lungo tutta la filiera produttiva.
In una prospettiva sempre più ampia – la Sicilia, infatti, si appresta a diventare secondo il prestigioso riconoscimento da parte dell’Igcat, International Istitute og Gastronomy, Culture, Arts and Tourism, Regione Europea della Gastronomia 2025 – “gli studenti al termine del corso triennale non saranno – così Vito Pecoraro, preside dell’Istituto professionale di stato per i servizi di enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Pietro Piazza – soltanto degli chef laureati né tanto meno dei masterchef da programmi televisivi ma saranno esperti di settore con rinnovate competenze imprenditoriali per la ricerca, la pianificazione e la gestione di attività afferenti il settore enogastronomico”.
Proprio dagli istituti professionali dell’Isola la gran parte degli studenti del corso di Studi che hanno risposto alle azioni di orientamento capillare promosso dai dirigenti scolastici. Anch’essi hanno partecipato a definire la strutturazione del corso di laurea indicando le potenzialità dell’offerta formativa dalla scuola professionale superiore e le esigenze di quanti sceglieranno il percorso di studi fin qui descritto per un’ulteriore professionalizzazione.
Anche Vincenzo Guarneri, preside dell’IPSSEOA Mandralisca di Cefalù, sottolinea l’importanza di un approfondimento delle conoscenze nella prospettiva di acquisizione di competenze sempre più richieste ai professionisti del settore. “Soprattutto l’attivazione di laboratori non solo locali ma anche internazionali consentirà ai nostri studenti di sapere essere protagonisti in un panorama internazionale”. “Il corso di studi – continua il preside di Cefalù – definirà, attraverso le discipline e il profilo di un esperto del “buon cibo” ma anche di quell’“attorno” che passando dalla produzione fino alla consumazione lo rende patrimonio anche e soprattutto culturale europeo e mondiale. L’orizzonte è così definito da tradizione e storia, da ecosostenibilità e benessere”.
Tra tre anni i primi laureati in “Scienze Gastronomiche” dell’Università degli Studi di Palermo. Avranno proprio loro a disposizione il palcoscenico, così prestigiosamente riconosciuto. Quello europeo, del 2025.