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giovedì, 20 Marzo 2025
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Un ambulatorio dove gli errori dei bambini vengono curati: il “Sillabario” di Consuelo Maria Valenza

Il libro, appena pubblicato per Navarra editore, è un divertente racconto per i piccoli, di una dottoressa e della sua simpatica assistente cagnolina Nina. Uno strumento pedagogico per gli educatori. Un testo che ci spinge a guardare oltre gli errori, non solo di linguaggio, come una "benedizione"

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Davanti agli errori, le reazioni dei bambini sono diverse: alcuni si spaventavano, altri si stancano, altri si disperano. Intervengono così i maestri, così come è intervenuta la maestra del libro “Sillabario di medicina alfabetica”, da poco pubblicato per Navarra editore, con il suo alunno tanti anni fa.

“Ha cominciato a mettere cerottini per curare le parole malaticce. Vi lascio immaginare cosa fosse alla fine della mattinata il foglio del suo alunno – spiega l’autrice Consuelo Maria Valenza -. Sicuramente se ci fosse stato un ospedale delle parole, questo sarebbe stato in emergenza, un pò come i pronto soccorso di adesso”.

Sono tentativi. Sono tantissimi tentativi. Per ogni tentativo un errore. Poi, ne vengono, però fuori le prime sillabe e poi le prime parole. Una bella dottoressa dagli occhi neri e i capelli scompigliati e la sua assistente cagnolina Nina ci invitano in questo libro a conoscere uno speciale ambulatorio di medicina alfabetica in cui le lettere vengono rimesse al loro posto, le parole curate con passione e i dolori e gli errori dei bambini confortati.

“Quell’alunno, errore dopo errore, cerotto su cerotto, ha iniziato a scrivere le sue prime parole. Le mani, le sue come quelle dei compagni sono diventate sempre più sicure. Siamo tutti un pò come quegli alunni di una prima classe alle prese con tentativi ed errori. Fino alla fine tante le prime volte, tanti errori e tentativi. Tentativi su tentativi. Errori su errori ordinari”, spiega l’autrice.

Nel libro accanto alla sua dottoressa c’è una fedelissima cagnolina, molto golosa. Mangerebbe qualunque cosa che vien fuori dalle cucine. E proprio nelle cucine sono accaduti errori che ancora oggi benediciamo: il tiramisù è un errore. Un pò di mascarpone caduto accidentalmente in una ciotola che conteneva uova e zucchero. Così Campeol nel suo ristorante veneto diventò famoso.

Il Panettone è un errore. Il cuoco degli Sforza a Milano aveva bruciato il dessert e un garzone di nome Toni (pan de Toni) unendo uvetta, canditi, uova e farina per rimediare creò il dolce dei nostri Natali. Frank Epperson in una notte del 1905 aveva lasciato  un bicchiere di acqua e soda con dentro un bastoncino. Il giorno dopo ne era venuto fuori il primo ghiacciolo. Avrebbe brevettato la ricetta tempo dopo. Massimo Bottura, grande chef italiano, è stato premiato  per il suo dolce “oops, mi è caduta la crostata”: una crostata al limone glie era caduta a terra ma lui vide in quei frantumi un quadro di Mirò.

“Le luci che accendiamo nelle nostre case sono valse decine e decine di tentativi ed errori ad Edison continua Valenza -. E pare che in una classe una maestra o un maestro abbiano dato del mediocre ad un certo Albert per i suoi tantissimi errori. Errore, se vogliamo accennarne l’etimologia, viene dal greco errein. Significa sia vagare sia allontanarsi sia andare all’avventura”.

Il libro “Sillabario di medicina alfabetica” si presta alla doppia lettura: divertente per i più piccoli, utile come strumento pedagogico per gli educatori. Consuelo Maria Valenza, linguista e insegnante di sostegno, inserisce in questo spassosissimo testo per bambini la sua esperienza nella scuola e il lavoro sui disturbi del linguaggio e sull’accettazione dell’errore. Di alcune giornate trascorse nel suo “ambulatorio scolastico”, l’autrice ha preso nota in questo “Sillabario di medicina alfabetica”, e nella postfazione al testo racconta di come è diventata “dottoressa delle parole”.

Infine, dice l’autrice: “Tentativi ed errori sono un pò un errare che ci consente di conoscere nuove strade, nuove persone, nuove possibilità, andando fuori dal cerchio del per-fetto che è il compiuto, il già detto. Ci consente di conoscere nuove possibilità in noi e di ri-conoscere gli altri e negli altri qualcuno da cui imparare e a cui insegnare. Insomma, rimaniamo, ed è una benedizione, sempre sui banchi della scuola, tentando e ritentando per sapere un pò di più. Che poi è ciò che dà sapore”.

Il libro è reperibile online, nelle librerie e nei punti vendita di Salvo Albicocco a Palermo. All’indirizzo (ninalacarlina@gmail.com) è possibile contattare la simpaticissima assistente Nina.

Consuelo Maria Valenza nasce a Petralia Sottana. Trascorre, per lo più, la sua infanzia tra i vicoli di Geraci Siculo, paese a due passi dal cielo delle Madonie. Ascolta dalla voce dei nonni cunti e canti dalle mille parole e di queste alcune le comincia a usare per scrivere poesie e racconti. Negli anni del liceo classico e in quelli universitari di filosofia approfondisce la sua passione per la linguistica, la sua fonetica e morfologia e semantica. Dal 2003 mette le sue parole nei comunicati da inviare dall’Ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana e in articoli per diversi quotidiani e riviste. Nel 2012, dopo la laurea in Scienze della formazione primaria, inizia ad entrare nelle classi come insegnante di sostegno e dal 2014 ad oggi, tra racconti poesie ed articoli per vari ed eventuali, cura con passione le parole dei suoi bambini.

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