CATANIA. Grande tenerezza traspariva nei volti, semplici e pieni di gioia, delle persone anziane e meno giovani che, con le loro performance, hanno commosso tutti. In questo modo, è avvenuta l’inaugurazione ufficiale della comunità per anziani Casa Suor Elisabetta, sita nel cuore della città etnea. Lasciandosi condurre dalla bellezza di musiche e parole, le persone accolte hanno recitato alcuni episodi della storia di San Francesco, hanno cantato canzoni celebri e, perfino, ballato.
Piccole performance che hanno suscitando l’intensa commozione dei loro familiari e di volontari e operatori che, ogni giorno, li accompagnano con dedizione nello svolgimento delle diverse attività. A volere testimoniare la sua gioia è stata propria una familiare.
“Sono un medico di base – dice Cettina Persano, una familiare di un ospite della casa – che ho scelto di fare vivere mia madre in questo luogo molto bello dopo che lei è rimasta vedova da qualche mese. La cura piena, che viene data a tutti gli ospiti e, quindi anche a mia mamma, mi rende contenta e serena”.
“È un momento di gioia perché viene coronato il sogno dell’impegno di una vita – ha affermato emozionata Loredana Cutraro, responsabile della Casa -. Dopo 25 anni di esperienza nel sociale, infatti, siamo molto contenti di avere raggiunto questo importante traguardo. Le persone che accogliamo vengono accompagnate e curate in senso ampio; sono messe, ogni giorno al centro per essere valorizzate, attraverso varie attività ricreative, in tutte quelle forme che garantiscono il loro benessere psicofisico. La persona con fragilità ha pieno diritto di conservare la sua dignità, sentendosi viva e rispettata; queste persone non devono certo essere parcheggiate o abbandonate come purtroppo avviene in altre realtà. Inoltre, cerchiamo di essere in sintonia con tutte le famiglie dei nostri ospiti, creando un clima molto familiare. Le persone accolte, possono, infatti, mantenere lo stile di vita che avevano prima fatto di piccole cose. Bisogna impegnarsi con amore per condividere tanti momenti con loro. Farle sentire a casa significa donare con affetto quella dimensione armonica di cui la persona ha bisogno. Proprio per questo con noi escono spesso dalla casa: li portiamo a mare, a prendere un gelato o ad avere altre forme di svago”.
A benedire la casa famiglia è stato il padre salesiano don Enzo Giammello, responsabile del progetto e fondatore della cooperativa Centro Orizzonte Lavoro. Questa non è solo la festa di un momento – ha detto il padre salesiano don Enzo -. A questa gran bella realtà, va oggi tutta la mia benedizione affinchè possa essere sempre una oasi di pace dove potere stare ed essere accolti sempre volentieri. Per le persone anziane ci vuole molta gratitudine e rispetto per la vita che hanno condotto. Generalmente, oggi per loro si parla di casa di riposo quasi come fossero destinate a non fare nulla quando, invece, sono ancora delle risorse da voler bene e da valorizzare. Questo luogo, non a caso, è stato chiamato Casa famiglia proprio nella prospettiva di offrire a questi nonni una vita serena, scandita da tanti bei momenti. Con la cooperativa Centro Orizzonte Lavoro abbiamo lanciato tanti corsi di formazione a cui la dottoressa Loredana ha partecipato. Con il tempo con lei è nata una stima reciproca che ci ha spinto, successivamente, a sostenere il progetto di aprire questa Casa famiglia. Tutto il mio apprezzamento va, quindi, a questa realtà che viene portata avanti in maniera amorevole e professionale”.
Per l’occasione è intervenuto anche il sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi. “Per noi le persone diversamente giovani sono alla base della nostra società perchè sono un tesoro di cultura – ha detto – e di saggezza che deve essere custodito e preso come modello. Pertanto, apprezziamo molto la nascita di questa casa famiglia”.
All’inaugurazione, tra gli altri, hanno pure partecipato dando il loro diverso contributo: fra’ Lorenzo Ficano e i volontari della parrocchia Santa Maria di Gesù, la madre superiora suor Rosalia, la responsabile delle Oblate Apostoliche Antonella Ruggeri insieme ad Antonella Cipriano, padre Damiani con i volontari del Crocifisso dei miracoli, suor Giulia delle suore della carità, il volontario Claudio Chisari che come ministrante porta la comunione nella casa. Era presente, inoltre, il dott. Luciano Ventura segretario regionale della coonfcooperativa che collabora nella settore burocratico amministrativo.
La Casa Famiglia è rivolta a persone anziane, ancora autosufficienti o parzialmente tali, che desiderano avere una dimensione di vita gioiosa e serena. Le persone, una volta inserite nella Casa, vengono accompagnate e seguite affinchè possano avere un soggiorno di ottimo livello, salvaguardando salute, affettività e vita relazionale. Al centro di ogni attività c’è, soprattutto, il pieno riconoscimento del diritto alla salute e del diritto all’assistenza sociale e psico-fisica. Oltre a rispondere ai bisogni primari, il personale, adeguatamente formato, cerca di promuovere lo sviluppo delle potenzialità personali attraverso diverse attività ricreative come piccoli laboratori artigianali e momenti di convivialità e festa.
La comunità, accreditata e attiva dallo scorso febbraio, per il momento, accoglie otto persone ma può ospitarne fino a 10. La Casa, che si sviluppa in due piani, ha diversi ambienti: un salottino confortevole, un soggiorno molto luminoso e un terrazzo con giardino. Nel piano superiore c’è un soggiorno, molto accogliente, dedicato al pranzo e alla cena. Ogni camera è munita di bagno.
Gli interessati potranno avere altre informazioni contattando il sito www.homesisterelisabeth.net e scrivendo a homesisterelisabethsrl@gmail.com oppure chiamando il numero +39 095 378 93 54.