PALERMO. Sono rimaste in poche le aziende storiche palermitane ancora floride che portano avanti e mantengono un’antica tradizione. Tra queste c’è sicuramente Coalma, l’azienda che lavora e trasforma prodotti ittici. Il 2022 è un anno speciale per l’impresa che festeggia i cento anni di attività e per questa data così importante e per rilanciare l’amore verso il mare e le specie che lo abitano, Coalma devolverà una parte degli introiti all’Ospedale delle Tartarughe di Lampedusa per sostenere il prezioso lavoro dei volontari coordinato dalla dottoressa Daniela Freggi.
Tutto ebbe inizio negli anni ’20 del secolo scorso, quando Francesco Macaluso, a Palermo, nella zona del porticciolo di Sant’Erasmo, insedia un piccolo stabilimento di lavorazione e trasformazione di pesce azzurro (sarde, acciughe, alici, sgombro) a cui unisce l’attività di piccola pesca tradizionale e artigianale del tonno rosso del Mediterraneo. Gli anni ’50 segnano l’inizio dell’importazione e della lavorazione del tonno pinna gialla, pescato nell’Oceano Atlantico, nello stabilimento palermitano. Dal 2000, dismessa la flotta peschereccia, ci si concentra sull’attività di lavorazione e di trasformazione dei prodotti con le antiche ricette di famiglia anche se lo stabilimento si trova adesso in Portogallo.
Negli anni ’10 del nuovo secolo l’azienda avvia un processo di ristrutturazione a livello manageriale sul solco sempre della tradizione familiare che vede l’ingresso in azienda della quarta generazione con Vincenzo Bonura, oggi General Manager, e Claudia Pellitteri, Brand Manager. Il 2014 è stato l’anno dell’inserimento di nuovi soci che hanno apportato capitali freschi e soprattutto un significativo know-how relativo alla distribuzione e al marketing, aspetto complementare alla tradizionale attività di trasformazione dell’azienda.
Durante il ponte del 2 giugno saranno documentate le attività dell’ospedale e divulgate anche attraverso i social grazie all’influencer Giuliana Piazzese e il suo canale “Inciampando”, attivando un processo di sensibilizzazione per la tutela delle tartarughe, la cui vita è messa spesso a repentaglio dai sistemi di pesca illegali e dalla plastica presente nei nostri mari. Al contempo saranno installati pannelli informativi rivolti ai turisti, residenti e pescatori sui sistemi di salvaguardia della specie.
«L’idea di sostenere l’ospedale delle tartarughe piuttosto che organizzare una festa – racconta Claudia Pellitteri – è venuta perché siamo inseriti nei circuiti di “Friend of the sea”, Coalma fa solo pesca sostenibile, pesca solo tonni maturi superiori ai 20kg, usa la pesca a canna o a circuizione, tutti i pescherecci sono registrati. Sostenibilità e qualità sono i capisaldi dell’azienda. L’ospedale delle tartarughe di Lampedusa appoggia i nostri valori di sostenibilità, e di protezione nei confronti del mare e delle specie minori. Spesso con la pesca illegale le tartarughe vengono ferite. La dottoressa Freggi è spesso lasciata sola a condurre un’importante battaglia, con lei ci sono solo i volontari ma poca è la presenza istituzionale. Così abbiamo deciso di sostenere le sue attività finanziando delle giornate di cure e operazioni con specialisti che arriveranno da fuori e acquisto di cibo».
Oltre a finanziare le cure mediche e l’acquisto di cibo, l’azienda farà installare dei pannelli informativi sulla salvaguardia delle tartarughe. «Incoraggeremo i bagnanti a prendersi cura delle tartarughe – conclude Claudia Pellittari – con dei semplici gesti si può fare tanto per contribuire al benessere di queste splendide specie che vivono nei nostri mari».