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mercoledì, 19 Marzo 2025
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Bist, la biennale d’arte siciliana tra bellezza itinerante delle opere ed impegno sociale

La Biennale Internazionale Sicily Trinacria è stata ospitata a Palermo per la prima volta dal museo Pitrè

Yuri Testaverde
Yuri Testaverde
Ha studiato Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma. Impegnato nel mondo sociale, è stato membro attivo di diversi progetti in ambito socio-politico tra Roma e Palermo, dove ha curato le pubbliche relazioni per il network RenUrban. Dal 2018 collabora con il mensile Cntn e, da ottobre 2020, con "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Nei giorni scorsi si è chiusa con successo la seconda edizione della BIST, Biennale Internazionale Sicily Trinacria, ospitata a Palermo per la prima volta dal museo Pitrè, il più antico della Sicilia, avente come titolo: “L’Arte la freccia che sfonda le nuvole in cerca di luce”.
Numerosi i riconoscimenti alle eccellenze siciliane che si sono distinte nei campi della cultura e del sociale, sia presidenti di associazioni, che persone che si sono singolarmente impegnate nel volontariato e nella valorizzazione del territorio, premiate durante l’inaugurazione assieme a scrittori, giornalisti, artisti, dall’ideatrice e presidente BIST Chiara Fici, critico d’arte.

“Come l’arte, anche quella più d’avanguardia, deve avere un filo conduttore, un filo invisibile, che la lega alla cultura del passato e alla tradizione, così noi – afferma proprio la presidente della BIST – non dobbiamo dimenticare i nostri cari che non ci sono più, i quali ci legano indissolubilmente al nostro passato familiare. E, a maggior ragione, da veri Siciliani non dobbiamo dimenticare le vittime della mafia. Ecco perché ho voluto fortemente che ci fosse spazio per il progetto sociale dal titolo “In memoria dei fiori bianchi volati in cielo”, progettato per ricordare le numerose vittime cadute negli anni per vile mano mafiosa”.

Per l’occasione, proprio per onorare questa memoria, è stato ospite, tra gli altri, l’ex senatore Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso, ucciso dalla mafia nel 1979.
Gli splendidi spazi della Cappella del Marvuglia, all’interno del museo Pitrè, sono diventati luoghi di commistione e di contaminazione di varie forme d’arte, che sono state esposte e anche vendute: opere pittoriche, scultoree, installazioni, fotografie, libri e tutto ciò che potesse rimandare alla creazione artistica e alla sua valorizzazione.

Non è mancata l’attenzione per i momenti musicali, con l’esibizione  del maestro di violino Noemi Roccaforte, e per gli usi e costumi locali, con la Professoressa Anna Fucarino che, per l’occasione, ha indossato un abito ricamato in oro della tradizione arbereshe di Contessa Entellina, nonché un omaggio al Museo Etnografico stesso, che espone reperti e manufatti  antropologici risalenti a civiltà siciliane antiche e oggetti relativi alle tradizioni popolari della terra sicula.

“Ricordiamo che una delle peculiarità della BIST è quella del suo essere itinerante, e dopo la prima, prestigiosa, edizione a Trapani negli spazi della Cattedrale di San Lorenzo, e dopo questa di Palermo, nel 2025 daremo spazio all’arte in tutte le sue forme nel complesso monumentale Guglielmo II di Monreale, facente parte dell’itinerario Arabo-Normanno Patrimonio Unesco – conclude la Presidente Fici – , e anche qui non mancheranno i riconoscimenti, i premi e i temi legati al sociale e all’impegno antimafia, con la presenza già annunciata, tra le altre, dell’avvocato Andrea Piazza, fratello del poliziotto Emanuele Piazza, fatto sparire dalla mafia il 16 marzo 1990”.

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