PALERMO. Flora ha studiato architettura alla scuola politecnica di Madrid dove si è specializza in progettazione architettonica, per poi spostarsi a Parigi dove ha lavorato in uno studio internazionale di architettura, ottenendo un’altra specializzazione. La sua nuova vita, però, scocca con il ritorno a Palermo, città in cui è nata. E, in particolare, allo Zen, grazie al progetto “Trame, spazio in quartiere“, realizzato nei locali della istituto comprensivo Leonardo Sciascia. Michelangelo si è laureato a Milano in architettura, nel 2004 dopo una vacanza a Palermo è rimasto affascinato dal centro storico. Così ha deciso di trasferirsi nel capoluogo siciliano. Da allora la sua professione ha un po’ cambiato rotta. Con un socio, ha lanciato un nuovo progetto nel 2012, l’associazione neu [nòi] – spazio al lavoro, nata con lo scopo di avviare un coworking di terza generazione. Nel progetto “Trame, Spazio in quartiere” è l’esperto per l’avvio di impresa. Flora, invece, ha seguito il cantiere di riqualifica delle aule destinate a officine, e adesso fa parte del team degli esperti della falegnameria.
«Io progetto gli elementi di arredo e ne curo il design – racconta -. Questo è un progetto in cui ho deciso di investire molte delle mie energie e spero che possa diventare un luogo di lavoro, ci sono sintonie che, se curate, possono dare l’avvio ad una start up con i residenti dello Zen. Lavorare con le persone che vivono in quartiere è un continuo arricchimento per tutti, per adesso stiamo definendo i prototipi e lavorando a degli elementi per portare fuori le classi a fare lezione a settembre, per fruire la scuola in modo diverso dall’usuale, rendere attiva la lezione e la scuola uno spazio bello».
“Trame” di speranza dai laboratori dell’istituto dello Zen
Il progetto “Trame, spazio in quartiere” nasce dalla volontà di recuperare e trasformare gli spazi dell’istituto comprensivo Leonardo Sciascia, attivando laboratori artigianali rivolti agli abitanti dello Zen e agli studenti dell’istituto. Diverse le realtà coinvolte che lavorano fianco a fianco alla scuola nell’iniziativa, finanziata dal Ministero per i beni e le attività culturali – direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane. Recuperando quattro aule, in stato di abbandono, sono state realizzate due “officine Zen”: una falegnameria e un laboratorio tessile. In questi spazi, dieci residenti del quartiere con l’aiuto di esperti stanno imparando come realizzare arredi in legno – carrelli da lavoro, tavolini-librerie, sgabelli -, recuperare mobili, imbottire sedie, divani e realizzare manufatti tessili. Oltre alle due officine sociali, si sta realizzando pure la riqualificazione dell’ampio spazio esterno e del giardino che diventeranno luoghi per attività ludiche e sportive sia per gli studenti che per gli abitanti del quartiere.
Un obiettivo possibile grazie alla vittoria da parte dell’Istituto comprensivo Sciascia, come ente capofila, del bando Cultura futuro urbano – Scuola attiva la cultura, in partnership con le associazioni Handala, Send, LiscaBianca, il dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche dell’Università di Palermo, il Comune di Palermo – Assessorato Cittadinanza Solidale e il Centro commerciale Conca d’oro.