TRAPANI. Inaugurato stamattina a Campobello di Mazara, nel trapanese, un murale raffigurante i giudici Falcone e Borsellino, che richiama il celebre scatto di Tony Gentile, realizzato prima delle stragi del ’92.
L’opera è stata realizzata sulla parete di una palazzina popolare a 100 metri dal vicolo San Vito (oggi via 16 gennaio 2023) dove ha vissuto da latitante il boss Matteo Messina Denaro. A dipingerla è stato l’artista Fabio Hira su iniziativa della Fondazione Federico II.
All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri: il sindaco Giuseppe Castiglione, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, e la sorella di Giovanni Falcone, Maria Falcone.
Le dichiarazioni
“Anche questo murale fa parte del progetto che stiamo conducendo, abbinando arte a messaggi importanti – ha detto Galvagno -, crediamo che la Sicilia sia quella di Boris Giuliano, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e non di Totò Riina o Matteo Messina Denaro. Quando giro per gli istituti scolastici della Sicilia e chiedo i nomi di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia, molti studenti non sanno neanche chi sono. Ecco, il nostro impegno deve essere quotidiano, come quello di Maria Falcone. L’impegno della politica deve essere in questa direzione: noi siamo liberi di poter dire che la mafia fa schifo. È un processo lungo – ha aggiunto Galvagno -, certo con un murale non risolviamo il problema ma questo è un importante presidio di legalità”.
“Se qui il mafioso Matteo Messina Denaro ha potuto trascorrere parte della sua latitanza è perché alcuni cittadini si sono messi a disposizione, ma la maggior parte del paese sta con lo Stato”, ha detto il sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione -. “Questo murale è dedicato ai giovani e lo testimonia la stessa frase di Borsellino scritta sul murale: se la gioventù negherà il consenso alla mafia, questa svanirà. Oggi ognuno di noi deve fare il proprio sforzo, ogni giorno, dalla parte della legalità.”
All’inaugurazione è stato presente anche Salvatore Catalano, fratello di Agostino, l’agente di scorta morto nella strage di via D’Amelio a Palermo, il 19 luglio 1992. Durante la cerimonia il sindaco ha letto un messaggio di Fiammetta Borsellino.
“Questo murale ricorda le idee di Giovanni e Paolo Borsellino. Chi passa da qui e vede i loro volti si ricordi del loro impegno e del loro sacrificio”, ha detto Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci nel 1992, intervenendo all’inaugurazione. “Se i mafiosi hanno pensato che uccidendoli hanno sconfitto la mafia, si sono sbagliati. In questi decenni si è fatta tanta strada sulla lotta alla mafia, anche sul piano legislativo. Abbiamo normative che ci invidiano in tutta Europa”, ha aggiunto Maria Falcone. Poi rivolgendosi ai giovani dell’Istituto ‘Luigi Pirandello-San Giovanni Bosco’, che hanno intonato l’inno di Mameli e ai docenti, ha detto: “Educhiamo i giovani al senso dello Stato, indicandogli da che parte stare. La scuola può far tanto ma ci vogliono solide famiglie alle spalle”.