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venerdì, 16 Maggio 2025
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In 45mila hanno partecipato al Ballarò Buskers

Più di cento i e le volontarie coinvolti con tantissimi ragazzi del quartiere, circa ottanta gli artisti che sono arrivati da tutto il mondo per trenta spettacoli in otto piazze in tre giorni di Festival

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PALERMO. Si spengono le luci del Ballarò Buskers sull’Albergheria. Sono stati tre giorni molto intensi, densi di emozioni. Sono stati circa 45mila i palermitani e i turisti che hanno attraversato le piazze e i vicoli del quartiere, tantissime bambine e bambini, molti anche i partecipanti al disability pride gemellato con il Ballarò Buskers. Più di cento i e le volontarie coinvolti con tantissimi ragazzi del quartiere, circa ottanta gli artisti che sono arrivati da tutto il mondo per trenta spettacoli in otto piazze in tre giorni di Festival. I cortili delle scuole diventano piazze, l’atrio della biblioteca comunale aperto, l’oratorio di Santa Chiara aperto, piazza Brunaccini coloratissima grazie al laboratorio con i gessetti per bambini e bambine.

Colori, luce, sorrisi e risate, spettacoli di acrobatica, circo contemporaneo, teatro di strada, musica, spazi aperti, e tanta, tantissima gente. «L’Albergheria in festa ci fa pensare a quanto potenziale questo quartiere avrebbe da esprimere in termini di bellezza e accoglienza se solo fosse un po’ più prioritaria la sua cura nelle agende degli amministratori locali – dice Marco Sorrentino, presidente dell’Associazione Ballarò Buskers – sono stati giorni esplosivi, dove tutta la città è venuta a trovarci e a portarci il suo simbolico abbraccio, in uno dei cuori pulsanti di Palermo, un quartiere identitario per Palermo e un mercato storico conosciuto in tutto il mondo».

«Il tema scelto per la settima edizione del Ballarò Buskers Festival, “Spazi di cura. Cura degli spazi”, rispecchia il lungo percorso avviato nel 2015 con la nascita dell’assemblea pubblica SOS Ballarò – racconta Massimo Castiglia, attivista di SOS Ballarò – Da quasi un anno denunciamo la drastica interruzione dei percorsi virtuosi avviati all’interno dell’albergheria: dal mercato coperto di Piazza del Carmine al processo di formalizzazione del mercato dell’usato dell’Albergheria, passando per l’assenza di “spazi di cura” per i tanti giovani che attraverso e spesso sostano nelle nostre strade sotto l’effetto di sostanze. Nonostante tutto però abbiamo ancora entusiasmo e ad alimentarlo sono i tantissimi ragazzi e ragazze del quartiere che hanno voluto fortemente essere coinvolti come volontari e ci hanno dato una grandissima mano, ci tenevano ad essere parte attiva di questo festival. Il Ballarò Buskers è il loro evento».

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