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giovedì, 20 Marzo 2025
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Quando la mafia si infiltra nello sport: il dibattito da Addiopizzo

Nella sede dell'associazione, la presentazione del libro di Paolo Vannini è stata l'occasione per riflettere sul tema con sportivi e un magistrato

Giorgio Pace
Giorgio Pace
Studente della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, impegnato nel sociale. È co-fondatore di "AmUnì", un'associazione che vuole supplire all'assenza di rapporto tra gli universitari e il mondo del sociale, attraverso l'organizzazione di seminari, convegni e iniziative di volontariato. Da settembre 2020 collabora con "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. La sede dell’Associazione Comitato “Addiopizzo” ha ospitato, nei giorni scorsi, la presentazione del libro “Mafia e sport” di Paolo Vannini. Il libro fa parte della collana “Mafie – Storia della criminalità organizzata”, è edito da RCS ed è distribuito in edicola con “La Gazzetta dello Sport” o acquistabile online. All’evento sono intervenuti, oltre all’autore, Daniele Marannano (Addiopizzo), il magistrato Mario Conte, la docente universitaria Barbara Biscotti – curatrice della collana –, Rachid Berradi e il Presidente del Palermo F.C., Dario Mirri.

Paolo Vannini: una vita per il Palermo

Quella di Paolo Vannini è una delle penne più legate alla squadra del Palermo: racconta di quella che è soprattutto la sua squadra del cuore dal 1988 per il Corriere dello Sport. Trentacinque anni di vita spesi a scrivere delle vicende meravigliose e quelle un po’ meno belle dei Rosanero.

Racconta di aver avuto qualche perplessità sull’accettare la commissione del volume, riluttante all’idea di cavalcare lo stereotipo siciliano della mafia, oltre che addolorato dal crudo ripresentarsi del triste binomio mafia-sport.

Una collana sulla mafia ne “La Gazzetta dello Sport”?

È stata Biscotti a pensare al tema della mafia per una collana che uscisse con il quotidiano sportivo più diffuso in Italia, perché si è accorta di quanto il tema interessi soprattutto le giovani generazioni, che però hanno troppo spesso una conoscenza per lo più cinematografica del fenomeno. La collana ha avuto, fino a questo momento, un successo tale che è stata presa la decisione di ampliarla, per arrivare a 80 volumi, per una collana sul tema dalle dimensioni uniche, quasi enciclopediche che vende 7.000/9.000 copie per volume.

Lo sport palermitano e la mafia

Nel corso dell’incontro Vannini è tornato, fra le altre cose, sulla celeberrima vicenda dell’attaccante del Palermo Fabrizio Miccoli, definito dall’autore “non un mafioso, bensì un ignorante”, che “disse frasi contro simboli della legalità semplicemente per ‘sentirsi nel giro’”. Il libro, però, parla soprattutto di speranza: dice che per combattere la mafia non sempre serve parlarne, ma spesso basta semplicemente dare un’alternativa, come lo sport fa con ragazzi che, senza di esso, costituirebbero manovalanza della mafia. A testimoniare proprio il fatto che per combattere la mafia non occorrono eroi, ma solo persone volenterose di fare il loro dovere e di usare il loro senso critico in ogni azione quotidiana.

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